Dove? Presso la "Fattoria di Valentino" a Frattocchie all'interno del Parco eco-didattico
Piantato il 9 ottobre 2021 in ricordo di Mons. Dante Bernini.
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MONS. DANTE BERNINI – VESCOVO DI ALBANO LAZIALE DAL 1982 AL 1999.
Nato a La Quarcia (VT) il 20.04.1922, ordinato sacerdote il 12.08.1945, è divenuto vescovo ordinario di Albano, Segni e Velletri. Torna alla casa del Padre il 27.09.2019, è stato il vescovo più longevo d’Italia.
Grande uomo di fede, ma anche di immensa cultura, di acuta intelligenza e di profonda umanità, è stata una delle figure più significative della Chiesa italiana.
Nell’ottica dell’ecologia integrale, S.E. mons. Dante Bernini ricoprì un ruolo fondamentale nell’ecologia naturale, direttamente collegata alla cura del creato, che chiede di agire per un più corretto utilizzo delle risorse naturali, umana, per la dimensione più intima che interessa la morale e la spiritualità, culturale, per una profonda azione culturale ed educativa e sociale, in riferimento all’attenzione alle persone e alle iniziative di contrasto alla povertà e di supporto alle fasce più deboli della popolazione.
È stata, infatti, una delle figure più illustri per l’impegno per la pace, solidarietà e nonviolenza. A tutti è nota la sua sensibilità per queste tematiche per cui tanto si è speso e la sua opera in favore dei poveri e degli ultimi.
Ha ricevuto varie onorificenze, anche “per l’impegno costante sui temi, oltre che religiosi, sociali ed in particolare per la giustizia e la pace dei popoli e per la profonda sensibilità dimostrata nei confronti delle problematiche dei più deboli e giovanili locali”.
Nell’arco dell’intera vita, come sacerdote e come docente, è stato costantemente impegnato per la pace e per la giustizia, nella solidarietà con i sofferenti e gli oppressi, per la salvaguardia del creato, nella promozione della nonviolenza.
Nel corso del suo episcopato in Albano, negli anni ’90, ha indetto e celebrato un Sinodo diocesano, il primo dopo il Concilio Vaticano II, in cui dichiara: “Il Sinodo è una dichiarazione di amore anche alla terra, a questa benedetta Terra sulla quale camminiamo, a questo benedetto tempo affascinante e drammatico insieme. È ancora più forte dichiarazione di amore alla gente, tutta la gente. Con una preferenza: ai più poveri sotto ogni profilo e ad ogni livello. La dichiarazione d’amore, se evangelica, è anche per coloro che ci affliggono, che si ritengono e ci ritengono “nemici”. Solo l’amore convince. Solo l’amore fa crescere le persone e l’umanità, crea novità. Convinciamoci: il Sinodo è stagione di amore, di Dio per noi, di noi per Lui, di tutti fra di noi. Lo sappiamo, credenti e non credenti”.
Il Sinodo ha dato chiara coscienza alla Chiesa di Albano di essere in missione nel suo stesso territorio e contemporaneamente, insieme con altri preziosi frutti, ha maturato la sua apertura missionaria verso l’esterno con la decisione di assumere il servizio pastorale della parrocchia di Masuba nella Diocesi di Makeni in Sierra Leone.
E’ da tutti quelli che lo hanno conosciuto ricordato per la sua umiltà e la sua grande umanità. Una presenza costante ma allo stesso tempo discreta, sempre al fianco dei più deboli e bisognosi.
Peppe Sini, responsabile del “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo parla di lui in questo modo:
“Vescovo emerito della diocesi di Albano, già presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Italiana e già membro della “Comece'” (Commission des Episcopats de la Communaute’ Europeenne), una delle figure più illustri dell’impegno di pace, solidarietà, nonviolenza, che nell’arco dell’intera sua vita come sacerdote e come docente è stato costantemente impegnato per la pace e per la giustizia, nella solidarietà con i sofferenti e gli oppressi, nell’impegno per la salvaguardia del creato, nella promozione della nonviolenza, unendo all’adempimento scrupoloso dei prestigiosi incarichi di grande responsabilità un costante ascolto di tutti coloro che a lui venivano a rivolgersi per consiglio e per aiuto, a tutti sempre offrendo generosamente il suo conforto e sostegno, la sua parola buona e luminosa e l’abbraccio suo saldo e fraterno”.
È stato presidente della Commissione giustizia e pace della Conferenza Episcopale Italiana e vicepresidente della Commissione delle conferenze episcopali della Comunità Europea.
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